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domenica 7 agosto 2011

Introduzione ai Verbi




Sintassi

La struttura della frase giapponese obbedisce al seguente schema generale:
[Tema] + wa + [soggetto] + ga + [complementi + particelle di caso] + [complemento di termine] + ni + [complemento oggetto] + o + [predicato] + [particelle finali]
È consentita una certa elasticità nella successione dei complementi, ma il tema si trova sempre in prima posizione e il verbo sempre alla fine. Inoltre, tutto ciò che ha la funzione di specificare precede rigorosamente l'elemento a cui è riferito (gli attributi e i complementi di specificazione precedono i nomi, gli avverbi precedono i verbi, le proposizioni subordinate precedono la principale). Questi vincoli fanno sì che la disposizione delle parole in un periodo giapponese sia spesso l'opposto di quella italiana:
Kyō wa Tōkyō no Tomodachi ni nagai tegami o kakimasu, Oggi scrivo una lunga lettera a un amico di Tōkyō (lett.: Oggi-(tema)-Tōkyō-di-amico-a-lunga-lettera-(oggetto)-scrivo);
Ame ga futte iru kara dekakemasen, Non esco perché piove (lett.: pioggia-(soggetto)-cadendo sta-poiché-non esco)
In giapponese, tutto ciò che è superfluo viene solitamente tralasciato. Il soggetto, per esempio, viene espresso soltanto nei casi in cui la sua mancanza renderebbe il messaggio incomprensibile. Questa caratteristica, unita alla tendenza a mettere in risalto ciò che è secondario, fa sì che l'espressione del pensiero in giapponese risulti generalmente più sfumata e ambigua di quanto non avvenga in italiano.

(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_giapponese#Sintassi)

Verbi

Il verbo giapponese presenta una coniugazione che permette di distinguere il modo e il tempo dell'azione (presente o passato), ma non la persona. La coniugazione segue le regole proprie delle lingue agglutinanti: i suffissi si uniscono alla radice del verbo senza fondersi e contengono ciascuno un'unica informazione semantica. La vocale radicale dei verbi può mantenersi invariata in tutta la coniugazione (verbi ichi-dan o ad una uscita) oppure variare a seconda del suffisso a cui è collegata (verbi go-dan o a cinque uscite). Sono ichi-dan i verbi che alla forma non caratterizzata (corrispondente spesso all'indicativo presente italiano) escono in -eru o -iru (la vocale radicale è evidenziata in grassetto):

Esempio: Taberu, mangiare
  • Tabe: davanti a tutti i suffissi (tranne ba);
  • Taberu: forma non caratterizzata;
  • Tabere: usata anche davanti al suffisso ba;
  • Tabero: forma imperativa
Sono go-dan tutti gli altri verbi:
Esempio: Kaku, scrivere
  • Kaka: davanti ai suffissi naireruseru;
  • Kaki: davanti al suffisso masu;
  • Kai: davanti ai suffissi tataratarite;
  • Kaku: forma non caratterizzata;
  • Kake: forma imperativa; usata anche davanti al suffisso ba e ru;
  • Kako: utilizzata solo per l'esortativo Kakō
Elenchiamo di seguito i suffissi più comuni:
  • ta: passato (corrispondente a tutte le forme passate dei verbi italiani);
  • te: gerundio, sospensivo (usato in proposizioni coordinate), imperativo gentile;
  • nai: negativo;
  • masu: forma gentile;
  • ba: condizionale (usato nel periodo ipotetico);
  • reru (rareru per i verbi ichi-dan): passivo;
  • ru (rareru per i verbi ichi-dan): potenziale (posso mangiareposso scrivere);
  • seru (saseru per i verbi ichi-dan): causativo (faccio mangiarefaccio scrivere).
Il suffisso nai si coniuga come un aggettivo, mentre il suffisso reruru e seru si coniugano come normali verbi ichi-dan.
In tabella diamo la coniugazione completa di due verbi ichi-dan e di nove verbi go-dan (si presti attenzione alle modifice eufoniche, evidenziate dal grassetto):
MangiareVedereScrivereAndareNuotareFar uscireStareMorireChiamareLeggereAttraversareComprare
Forma non caratterizzataTaberuMiruKakuIkuOyoguDasuTatsuShinuYobuYomuWataruKau
PassatoTabetaMitaKaitaIttaOyoidaDashitaTattaShindaYondaYondaWatattaKatta
GerundioTabeteMiteKaiteItteOyoideDashiteTatteShindeYondeYondeWatatteKatte
NegativoTabenaiMinaiKakanaiIkanaiOyoganaiDasanaiTatanaiShinanaiYobanaiYomanaiWataranaiKawanai
Forma gentileTabemasuMimasuKakimasuIkimasuOyogimasuDashimasuTachimasuShinimasuYobimasuYomimasuWatarimasuKaimasu
CondizionaleTaberebaMirebaKakebaIkebaOyogebaDasebaTatebaShinebaYobebaYomebaWatarebaKaeba
PassivoTaberareruMirareruKakareru-----YobareruYomareruWatarareruKawareru
PotenzialeTaberareruMirareruKakeruIkeruOyogeruDaseruTateruShineruYoberuYomeruWatareruKaeru
CausativoTabesaseruMisaseruKakaseruIkaseruOyogaseru-TataseruShinaseruYobaseruYomaseruWataraseruKawaseru
Diamo anche la coniugazione di suru (fare) e kuru (venire), gli unici due verbi irregolari giapponesi, della copula da (contrazione di dearu) e del suffisso masu:
Forma non caratterizzataSuruKuruDaMasu
PassatoShitaKitaDattaMashita
GerundioShiteKiteDatteDe-
NegativoShinaiKonaiDe(wa)naiMasen
Forma gentileShimasuKimasuDesu-
CondizionaleSurebaKurebaNara(ba)-
PassivoSareruKorareru--
PotenzialeDekiruKo(ra)reru--
CausativoSaseruKosaseru--
Le forme dubitative di da e masu (rispettivamente darō e mashō) sono frequentemente usate, la prima per esprimere l'incertezza nel futuro (viene posposta alla forma non caratterizzata dei verbi: taberu darō, forse mangerò), la seconda per esprimere un'esortazione gentile (tabemashō, mangiamo).
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_giapponese#Verbi)

(Questo sito per cominciare a togliere i dubbi è molto utile: Japanese Verb Conjugator.com)

(altro: http://www.manganet.it/lingua_giapponese.htm con tabelle per gli esercizi)

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