Sostantivi
Il sostantivo giapponese, nella maggior parte dei casi, non presenta distinzioni di genere e numero: Sensei significa indistintamente "maestro", "maestra", "maestri" o "maestre". Quando si vuole caratterizzare un nome di persona secondo il genere, si possono far precedere le specificazioni otoko no (maschio) e onna no (femmina): Ko (bambino) diviene perciò Otoko no ko (bambino maschio, ragazzo) oppure Onna no ko (bambina, ragazza) a seconda dei casi. Un ristretto numero di sostantivi presenta una forma plurale ottenuta per raddoppiamento, che può essere considerata alla stregua di un nome collettivo: Hito (persona) diviene Hitobito (persone, gente).
Rientrano fra i sostantivi anche i pronomi personali, che presentano numerose forme per ciascuna persona (utilizzate a seconda del contesto per esprimere il grado di familiarità fra i parlanti):
Formale | Neutro | Informale | |
Io | Watakushi | Watashi, Boku (solo maschile) | Ore (solo maschile), Atashi (solo femminile) |
Tu | Anata | Kimi, Omae, Anta | |
Egli | Kare | ||
Ella | Kanojo | ||
Noi | Watakushi-tachi | Watashi-tachi, Boku-tachi (solo maschile) | Boku-ra, Ware-ware, Ore-tachi |
Voi | Anata-gata | Anata-tachi | Omae-tachi |
Essi | Kare-ra | ||
Esse | Kanojo-tachi |
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_giapponese#Sostantivi)
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