esempi
- Soggetto dell'azione passiva con Ni. Se è l'autore di qualcosa si usa Ni Yotte.
- Può essere usato quando si vuole esprimere il senso di danno o fastidio arrecato ad una persona (kare wa ame ni furareta)
- Alcuni passivi assumono significati particolari: (yoku) yomarete iru/shirarete iru.
kono hon wa nihon de wa yoku yomarete iru -> questo libro è molto letto in giappone [passivo-te iru "è/che viene (ora) intende che è una cosa comune in giappone leggere quel libro (nella società giapponese è uso comune)] - Il passivo di Suru è Saseru.
(Fonte: Daniele Minnone - Io)
PASSIVI - I) Passivi Diretti
受身形 – うけみけい
Esempio di Passivo Diretto:
Forma Attiva: dorōbo-ga e-o nusunda --> Passivo Diretto: e-ga dorōbo-ni nusumareta
Cambiamenti dalla forma attiva a quella passiva:
1) L’oggetto diretto è promosso a diventare soggetto. In tal caso, i SN sono seguiti dalla particella di caso Nominativo がinvece di を.
2) Il soggetto originale della frase attiva si presenta con に in quella passiva.
3) Il morfema passivi (R)ARE si aggiunge alla radice verbale.
(...)reru (rareru per i verbi ichi-dan): passivo;(...)
Passivo | Taberareru | Mirareru | Kakareru | Yobareru | Yomareru | Watarareru | Kawareru |
Passivo | Sareru | Korareru |
Forma Passiva del verbo
Vb1 reru * rareru
La morfologia del verbo nella forma passiva è come da tabella:
I | Ukemi (Passivo) | |
Kakimasu | Kakaremasu | |
Fumimasu | Fumaremasu | |
Yobimasu | Yobaremasu | |
Torimasu | Toraremasu | |
Iimasu | Iwaremasu | |
Machimasu | Mataremasu | |
Oshimasu | Osaremasu |
II | Ukemi (Passivo) | |
Homemasu | Homeraremasu | |
Shirabemasu | Shiraberaremasu | |
Mimasu | Miraremasu |
III | Ukemi (Passivo) | |
Kimasu | Koraremasu | |
Shimasu | Saremasu |
N1 wa N2 ni V passivo
Quando l’azione di una persona diretta ad una terza persona è espressa dal suo punto di vista, si utilizza la struttura passiva sopra riportata, nella quale la prima persona assolve il ruolo di argomento di frase e la terza di agente. Il verbo è in forma passiva.
Ad esempio:
Sensei wa watashi o homemashita à Watashi wa sensei ni homeraremashita. Sono stato lodato dall’insegnante.
Haha wa watashi ni kaimono o tanomimashita à Watashi wa haha ni kaimono o tanomaremashita. Mi è stato chiesto da mia madre il favore di fare la spesa.
N1 wa N2 ni N3 o V passivo
Quando l’azione di una persona diretta ad un oggetto appartenente a terza persona viene recepita negativamente (“subita si può dire”) come qualcosa che crea disturbo, viene utilizzata la struttura di cui sopra. Con questa forma passiva, l’argomento di frase non può mai essere un oggetto inanimato che resta complemento oggetto. Con questa costruzione, anche un verbo intransitivo come venire, ha la sua forma passiva.
Ad esempio:
Otooto ga watashi no pasokon o kowashimashita à Watashi wa otooto ni pasokon o kowasaremashita. Mio fratello mi ha rotto il pc.
Tomodachi ni korarete, san ji made sake o nomaremashita. Sono venuti degli amici e hanno bevuto sake fino alle tre.
Esseri o oggetti in movimento (animali, automobili o altro) possono diventare l’agente.
Ad esempio:
Inu wa watashi no te o kamimashita à Watashi wa inu ni te o kamaremashita. La mano mi è stata morsa da un cane.
N ga/wa V passivo
Quando in una frase passiva non viene espresso l’agente, quello che è nella frase attiva corrispondente l’oggetto può diventare soggetto o argomento di frase.
Ad esempio:
Furansu de mukashi no nihon no e ga hakken saremashita. In Francia sono stati trovati antichi dipinti giapponesi.
Nihon no kuruma wa sekaijuu e yushutsu sarete imasu. Le automobili giapponesi sono esportate in tutto il mondo.
Kaigi wa Koobe de hirakaremashita. La riunione è stata tenuta a Kobe.
N1 wa N2 ni yotte V passivo
Nel caso in cui si voglia esprimere una scoperta o un’invenzione con una frase passiva, l’agente viene marcato dalla particella composta ni yotte.
Ad esempio:
“Genji monogatari” wa Murasaki Shikibu ni yotte kakaremashita. Il “Genkji monogatari” è stato scritto da Murasaki Shikibu.
Denwa wa Ber uni yotte hatsumei saremashita. Il telefono è stato inventato da Bell.
N kara/de tsukurimasu
Le particelle utilizzate per marcare la materia prima di cui è costituito un oggetto sono:
1. Kara : nel caso di una provenienza non chiaramente identificabile alla vista. Ad esempio : Biiru wa mugik ara tsukuraremasu. La birra è fatta dai cereali.
2. De : nel caso di materia chiaramente distinguibile. Ad esempio : Mukashi, nihon no ie w ahi de tsukuraremashita. In passato le case giapponesi erano fatte in legno.
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